December Magic

"Ciao Mamma, sono il tuo piccino. Mi trovavo contenuto al caldo nella tua pancia, non conoscevo la fame, il freddo, la luce e le sensazioni di avere addosso vestiti e pannoloni.

Sentivo la tua voce, il fruscio continuo del tuo sangue e qualche rumore di tutti i giorni. Ero sempre attaccato a te, cullato stretto. Poi sono stato messo all'improvviso in una condizione nuova: i polmoni si sono riempiti di aria, ho sentito per la prima volta la mia voce. La luce. Il freddo. Il caldo. La paura. Poi ho sentito la tua voce. E la tua pelle e le tue braccia.

Piango e voglio stare con te, ogni tanto è fame, ogni tanto è sete ma tante volte è solo il mio modo per sapere che ci sei ancora. Tienimi vicino. Usciamo mamma, tienimi in fascia e andiamo dove vuoi. Io non ho bisogno di altro, solo di te. Aiutami a diventare grande, non farmi piangere, il mio pianto è molto più di un capriccio: è paura di morire. Posso sopravvivere solo con te. 

Tienimi addosso mamma, sono piccino. Presto scoprirò il mondo intorno ed avrò più fiducia. Fammi crescere sereno.

Ci vuole un istante per diventare grandi. Rilassati mammina, spegni la luce. Stenditi accanto a me. Infilami nella maglia e tienimi attaccato. Accarezzami e baciami e ripeti a tutti e due che andrà tutto bene". (Angelica Manzi)

Piango ogni volta che lo rileggo. E ho bisogno di leggerlo e rileggerlo per dare un freno al mio bisogno di fare sempre qualcosa, sistemare la casa, cucinare qualcosa di buono per i bimbi, scrappare,... Faccio molta fatica ad accettare che sul più bello nei lavori Emma inizi a chiamare.

Respirone, la prendo su e ci accoccoliamo sul divano. Parliamo, giochiamo con le manine, la vedo fissare lo sguardo su qualcosa di indefinito (probabilmente ascolta quello che le racconto, beve le mie parole, si lascia accarezzare dalla mia voce, tranquilla, tenera, e dal canto). 

Il momento più bello della mia giornata. Avevo quasi finito di pulire i fornelli, quasi. Avevo appena avuto l'idea giusta per il layout che stavo assemblando e ora chissà se me la ricorderò. Avevo appena aperto il puzzle che volevo fare con Franci e Sabi. Eppure quello è il momento che temo e amo di più nella giornata.

Totalmente autonomo dalla mia volontà, l'incombenza che metterei all'ultimo posto nel turbinio di attività, eppure esattamente quello di cui ho bisogno in quei precisi momenti. Mi siedo con lei e mi accorgo che non esiste nulla di più dolce che tenerla tra le braccia. E poi guarda caso avevo anche bisogno di staccare da tutto. Ero stanca e non me ne sarei accorta da sola. 

Sembra quasi che Emma mi chiami più per me che per sé. Per dirmi "Siediti mamma. Stai facendo troppo. Non arrivi a fine giornata se ti strapazzi così. Ora ti coccolo un po' io".

Ok basta ragazze, mi fermo qui perché ho già iniziato a piangere a dirotto. Potrei dire che ho gli ormoni sballati per aver appena partorito, ma la verità è che sono una ragazza zenzibile 365 giorni l'anno. 

Vi lascio alle foto del primo album in cui compare la piccola Emma. Grazie Lory per la splendida class on line di ieri sera. Adoro il tuo stile e rimango incantata dalla tua vitalità ogni volta. Per me sei la numero uno! Sempre!!!  

Un abbraccio gigantesco a tutte!!!! Buon weekend creativo!!!